Tonino Casula

Cagliari

Tonino Casula (1931 – Seulo).

Vive e lavora a Cagliari. 

Nel 1958 entra a far parte del Gruppo ’58 di Cagliari insieme, tra gli altri, a Mauro Staccioli e Gaetano Brundu. Dal 1963, con l’aiuto della psichiatra Nereide Rudas, comincia a interessarsi di percettologia e di psicologia, gestaltica prima e transazionale poi, orientando la sua produzione artistica verso sperimentazioni affini alla Optical art di quegli anni. La nascita del suo interesse per le teorie della percezione, rimasto costante nel corso degli anni, è strettamente legata alle operazioni agli occhi a cui si sottopone, tra il ’63 e il ’64, per risolvere alcuni gravi problemi di vista.

Nel 1966 aderisce al Gruppo Transazionale di Cagliari, sotto la guida di Corrado Maltese, ed entra a far parte del Centro di Cultura Democratica. Nel 1969, invece, entra a far parte del Centro Arti Visive di Cagliari. Dal 1966 al 1972 esegue opere murarie a Monastir, Settimo San Pietro, Selargius, Serrenti, Pirri (Scuola elementare E. Toti). Nel 1973 è ospite del Rijkscentrum Frans Masereel di Kasterlee (Belgio). Nel 1981 avvia, con Gaetano Brundu, il Centro Internazionale Sperimentazione Arti Visive di Villasimius (CA). 

Ha collaborato con riviste (Rinascita Sarda) e giornali (Unione Sarda), realizzato programmi radiofonici (per la Rai: Il frullarte, Con la colla e col coltello, Cioè, Bloc notes; per Radio 24 ore: Arte), e televisivi (per la Rai: Made in Sardinia, Classidra, L’altro occhio di Polifemo), oltre a documentari e interviste ad artisti e storici dell’arte (tra cui Gaetano Brundu, Aldo Contini, Gillo Dorfles, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Angelo Liberati, Costantino Nivola, Rosanna Rossi, Giò Pomodoro, Pinuccio Sciola, Marisa Volpi). Ha pubblicato saggi di divulgazione e didattica (Einaudi,1964-1998). Nel 2013 si è recato in Argentina per un incontro (a cura dell’Istituto Italiano di Cultura) con studenti e professori della “Facultad de Artes” UNC di Còrdova.

Tonino Casula sperimenta con l’astrazione geometrica fin dagli anni Sessanta.
Come ha scritto Corrado Maltese, a interessare all’artista sono quelle forme in grado di “produrre otticamente indeterminatezza, inganno e ambiguità”.
Rivoltosi inizialmente alla pittura, alla fine degli anni ’80 decide di abbandonare questo medium, che sente troppo legato al passato. Così, interrogandosi, in qualità di artista, sulla necessità di vivere il proprio tempo, inizia a produrre con il computer.
Le sue prime opere di computer graphics risalgono al 1988. Nel 1993 crea le prime animazioni e, negli anni seguenti, le Diafanie, video realizzati con la proiezione alternata, su un unico spazio, di immagini elaborate al computer. Successivamente, arrivano i Cortronici, cortometraggi elettronici bidimensionali che, dal 2005, diventano tridimensionali, da vedere con occhiali anaglifi rosso ciano o (nel formato “side by side”) collegando il computer a un televisore 3D.
L’artista ha deciso di chiamare “cortronici” i suoi video dopo che il poeta visivo Gianni Toti lo ha definito “pittronico” (pittore elettronico).