STAC!
il progetto
STAC! Studiografia: Traiettorie Aperte sul Contemporaneo
è un progetto dedicato agli studi degli artisti che operano in Sardegna: un catalogo in costante aggiornamento degli studi presenti sul territorio regionale e un contenitore di riflessione sulle possibili configurazioni, nel tempo attuale, dello spazio e della pratica dello studio.
All’interno del perimetro dell’arte contemporanea (con la complessità e l’elasticità di questo confine), STAC! segue traiettorie aperte per quanto riguarda l’appartenenza generazionale degli artisti e i loro ambiti di ricerca. Lo stesso concetto di “studio d’artista” non esaurisce il proprio significato nella prima e tradizionale accezione di “luogo fisico” in cui avviene la creazione dell’opera, ma sottende un campo semantico aperto e in perenne ridefinizione.
STAC! mette in gioco e valorizza le possibilità degli studi d’artista quali agenti attivi di trasformazione capaci di scrivere nuove dinamiche e nuove relazioni nel sistema dell’arte e della cultura di un territorio.
Per questo, STAC! articola la sua azione in una varietà di interventi:
• una mappatura online, che restituisce la distribuzione degli studi e offre una piattaforma virtuale di presentazione e di connessione;
• una rivista online, con la funzione di agenda e di approfondimento teorico;
• un circuito di progetti collaterali, per innescare e facilitare occasioni di confronto, scambio e risignificazione “di e tra” gli studi degli artisti attivi in Sardegna (e oltre);
• un festival, per fissare un appuntamento annuale di incontro, di pensiero e di condivisione collettiva.
Il nome
STAC! suggerisce il suono di una metaforica apertura, perché lo studio non è (solo) il luogo privato in cui l’artista crea separato dal mondo, ma è uno spazio di ricerca aperto a una molteplicità di forme e di scambi con l’esterno.
STUDIOGRAFIA nasce dalla crasi delle parole studio e geografia, per indicare il lavoro di ricognizione territoriale da cui il progetto inizia, e diventa studio + graphè, “la scrittura dello studio”. L’interrogativo sotteso è duplice: come lo studio è scritto e che cosa lo studio può scrivere con la sua presenza e la sua azione.
Chi siamo
LAURA VITTORIA CHERCHI
Fondatrice e Direttrice
Si laurea in Critica e storia dell’arte presso il DAMS di Bologna e in Comunicazione e organizzazione per l’arte contemporanea presso l’Accademia di Brera, a Milano. Nel 2014 è tra i 10 giovani curatori selezionati per CAMPO dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Ha realizzato progetti curatoriali in spazi pubblici e privati tra cui: La Fabbrica del Vapore a Milano; Fotografia Europea a Reggio Emilia; il centro culturale EXMÀ e la Cittadella dei Musei a Cagliari.
Nel 2015 ha curato il programma di residenze per artisti PAS_Progetto Atelier Sardegna, incentrato sulla relazione tra territorio e ricerca nelle arti visive, ideato e organizzato in collaborazione con l’associazione Progetto Contemporaneo.
Dal 2016 insegna Storia dell’arte.
ELEONORA ANGIOLINI
Curatrice
Dal 2012 partecipa all’ideazione e produzione di progetti indipendenti ed istituzionali (tra cui: Exposed Project, Detour Atlante Deturistico, Bookbeat Festival, MANIA) lavorando a stretto contatto con artisti italiani e internazionali, per enti pubblici e organizzazioni private, in Italia e all’estero (tra cui: Fondazione Forma per la fotografia, CareOf DOCVA, Musei del Castello Sforzesco di Milano, Fondazzjoni Kreattività).
Dal 2016 al 2020 è program manager presso lo spazio espositivo milanese ASSAB ONE.
Ha scritto per magazine internazionali (Vice Italy, Vogue, Rotunda Magazine) e collaborato come editor e traduttrice per case editrici d’arte e fotografia (tra cui NASTYNASTY©️, Skinnerboox, Diorama).
Nel 2019 è tra i fondatori di Contemporary Attitude, piattaforma che attualmente dirige e per la quale ha curato progetti espositivi, performances e prodotti editoriali per il web.
La sua formazione è multidisciplinare: si laurea in Arti Visive presso il DAMS di Bologna, consegue un Master in Photography and Visual Design presso NABA e una laurea in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo presso l’Università Cattolica di Milano.
FRANCESCO PUGGIONI
Designer
Dopo la laurea in Pittura, studia Disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura di Alghero. In questi anni approfondisce le sue conoscenze nell’ambito della comunicazione e della progettazione grafico-visuale.
Nel 2012 frequenta il Master “Communication Design for Sustainability” organizzato dalla Facoltà di Architettura di Alghero in collaborazione con l’Università di Design e Ingegneria di Barcellona ELISAVA. Nel periodo trascorso a Barcellona riflette sull’importanza di un’etica sostenibile del progetto orientata verso la creazione di prodotti le cui fasi produttive possano entrare in relazione con la tecnologia di macchine a controllo numerico.
Grazie al progetto “Generazione Faber” di Sardegna ricerche, nel 2015 si avvicina al mondo della fabbricazione digitale e ne sperimenta le infinite potenzialità nel campo del design. Dal 2015 svolge anche l’attività di tutor alla didattica nel corso di design del prodotto presso la facoltà di Architettura di Alghero.
Attualmente lavora come freelance spaziando professionalmente tra visual identity, fotografia, motion graphics e product design.
Dal 2018 insegna Design dei Metalli.
MARIA CHIARA SOTGIU
Graphic, web e ux designer
Conclude la laurea triennale in Industrial Design con una progettazione di studio su la tessitura in Sardegna e le sue – possibili e future – applicazioni.
Dopo anni passati tra Londra e Roma, si laurea in Interaction Design presso la Repubblica di San Marino. Il lavoro di tesi si concentra sul rapporto tra memoria umana e memoria delle macchine.
Negli anni si susseguono vari lavori come freelance: dalla grafica, alla User Experience, passando per il web e il product design, per arrivare alla sperimentazione di laboratori partecipati e interattivi, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico nel progetto di design.
Si occupa attivamente del progetto Foghiles, incontri e sperimentazione nello spazio rurale, con sede a Semestene.
Il focus del suo lavoro mira all’investigazione sulle nuove tecnologie applicate nel fuori, nell’ambiente rurale e nel paesaggio. Un’attenzione particolare è rivolta al significato di memoria, storica e condivisa, ma anche personale e autobiografica e a come il design, ambito che sempre più pare tendere all’ipertecnologico, possa in realtà ragionare e contribuire alla riflessione rispetto a tematiche profondamente analogiche e quasi ancestrali.