FABIO SAIU | INTERVISTA ZERO
1 | Qual è l’idea (teorica e/o formale) al centro della tua ricerca artistica?
Le idee cambiano continuamente, l’uomo è sempre quasi al centro di tutto, dove interagisce in un mondo ironico, tragico e paradossale, in un contesto in bilico tra figurazione e astrazione.
2 | Da quanto tempo lavori con questa idea e perché?
Le idee non hanno un perché, appartengono al tuo mondo.
3 | Il mezzo espressivo e i materiali che utilizzi nella tua ricerca, quali questioni -concettuali e tecniche- ti portano ad affrontare?
Ho sempre usato olio su tela, grafite, acquarello e tecnica mista su carta, ogni artista sceglie tecniche e materiali che più gli si addicono in maniera spontanea.
4 | Descrivi il processo di lavoro con cui realizzi le tue opere e l’esperienza da cui ha origine.
È un processo di velature e stratificazioni, il più delle volte lento, anche se delle volte riesco a eseguire dei lavori di getto, per magia.
5 | Definiresti questo processo un “metodo progettuale”? Perché?
Nessun metodo progettuale.
6 | Che importanza riveste la progettualità nel tuo lavoro?
Nessuna importanza, faccio solo degli schizzi su carta per dare una traccia prima di passare all‘olio su tela.
7 | Che rilevanza hanno, e come influiscono, nella tua produzione, le pratiche di tipo collaborativo?
Nessuna rilevanza.
8 | Parlaci del momento in cui consideri un’opera o un progetto“finiti”.
Ogni opera ha i suoi tempi e, tutto ad un tratto, un giorno finisce per magia e ti senti svuotato. Anche se delle volte non funzionano per mesi, o per anni, e sta là che la guardi, si ha sempre la tentazione di intervenire. Anche se è risolta, e funziona, è un combattimento interiore che non si esaurisce mai.
9 | Qual è l’opera più rappresentativa del tuo percorso artistico? Per quali ragioni?
Non c’è un’opera rappresentativa, ogni periodo ha la sua opera chiave di crescita nella ricerca. Infatti, ci sono lavori che non voglio dare perché mi piace sempre guardarli e riguardarli.
10 | Qual è l’opera incompiuta più significativa nel tuo percorso artistico? Che valore ha assunto questa esperienza nella tua ricerca e per il tuo metodo di lavoro?
Tutte le opere se segui l’istinto non sono mai compiute, Picasso diceva che l’opera non è mai finita.
11 | In che modo la tua produzione artistica si relaziona con il contemporaneo (in termini di idee, linguaggi, metodi, strumenti) e si proietta verso il futuro?
Se l’artista ha un grande spessore e sensibilità, si relaziona in automatico col contemporaneo e con tutto ciò che lo circonda, poi sono gli altri ad attribuirti il grado di bravura. Per quanto mi riguarda mi sono sempre confrontato viaggiando e sfogliando riviste e cataloghi, e tutto ciò mi ha dato la possibilità di crescere e confrontarmi col mio amore che si chiama Pittura.
12 | Secondo te, oggi, la creazione/produzione artistica tout court, con quale questione/ problema/ domanda non può fare a meno di confrontarsi?
Ognuno vive l’arte a modo proprio senza problemi, è una vocazione che ti accompagnerà per tutta la vita, con gioie e dolori.
Fabio Saiu | Intervista Zero
a cura di Eleonora Angiolini e Laura Vittoria Cherchi