IGINO PANZINO.
IN SINTESI
a cura di Vittoria Chiara Peru
Parlare di Igino Panzino significa fare un discorso sulle possibilità espressive e sul concetto di arte, sull’idea che diventa oggetto.
La dimensione progettuale è il nodo del suo operare: una logica razionale guida il suo fare, sintetizzando idea e azione.
La sua indagine nasce dall’urgenza di analizzare, costruire e decostruire la ragione dell’immagine per comprenderne il significato, analizzando i principi dell’astrazione. Spaziando dal rilievo al frottage, dalla scultura alla pittura al paper crafting, ogni tecnica diventa il mezzo con cui penetrare il linguaggio dell’arte e costruire un discorso su di essa. I materiali poveri, principalmente carta e cartoncino, insieme ad un uso sapiente e misurato del colore, diventano sculture e pitture, quadri che si trasformano in rilievi.
La vocazione architettonica che emerge dal suo lavoro è, invece, segno della volontà progettuale dell’artista che, anche in piccoli spazi, apre lo sguardo dello spettatore alla dimensione estetica oltre la cornice.
Le opere in mostra sono accomunate dalla necessità di progettare e analizzare, caratteristica che porterà Panzino ad operare anche negli spazi pubblici. Il medium protagonista è la carta che, trattata come un solido, modula aperture, pieni e vuoti, usufruendo spesso dell’aiuto di colori neutri, della foglia d’oro oppure affidandosi all’essenzialità del bianco del materiale.
La sua indagine mette in relazione l’idea dell’artista con la percezione che lo spettatore ha dell’oggetto realizzato, aprendo uno spazio che, sintetizzando pensato e operato, diventa luogo dell’arte, dell’astrazione.
La ricerca di uno spazio “altro” in cui costruire, analizzare e geometrizzare, apre lo sguardo al luogo potenziale dell’arte, in cui il pensiero astratto diventa forma e materia da interpretare.
Igino Panzino, biografia: figlio del giornalista e scrittore Domenico Panzino e della pittrice Liliana Cano, nasce nel 1950 a Sassari. Qui studia presso l’Istituto d’arte, allora sotto la direzione di Mauro Manca, come allievo di Aldo Contini, Paola Dessy, Gaetano Pinna e Giovanna Secchi. Negli Settanta è docente al Liceo Artistico di Cagliari. Nel clima ideologizzato di quegli anni inizia la sua attività di artista che si concretizza nella prima mostra collettiva intitolata Geografia/4, tenutasi a Roma presso la galleria Artivisive di Sylvia Franchi, che portava avanti un’indagine sulle realtà artistiche periferiche. Alla fine degli anni Settanta aderisce al Gruppo della Rosa, fondato da Aldo Contini e di forte impronta concettuale. Negli stessi anni, presentato dal critico d’arte Marco Magnani, inizia la sua collaborazione con la galleria Arte Duchamp a Cagliari, diretta da Angela Migliavacca. Il linguaggio neocostruttivista percorre tutta la sua carriera, anche nelle più recenti opere pubbliche realizzate a partire dalla fine degli anni Novanta. Panzino ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Sassari.
IGINO PANZINO. IN SINTESI
galleria ARTECIRCUITO – via Enrico Costa 5, Sassari
23 ottobre – 7 novembre 2020
dal lunedì al sabato
ore 11.00-13.00 / 18.00-20.00
Inaugurazione 23 ottobre 2020, ore 18.30